Ogni fly and drive ha nella sua fase di progettazione delle tappe che consideriamo "saranno belle" e altre "sconosciute". Nel mio viaggio nel New England molte fermate appartenevano alla seconda categoria, ma quelle del Maine lo erano ancora di più. Poche fotografie in rete, esigui racconti e soprattutto poche informazioni su dove orientarmi. Ma come in tutti i viaggi, tappe dalle quali ti aspettavi tanto in realtà si sono rivelate sotto la media, mentre luoghi che avevi messo giusto per non sentirti in colpa al ritorno sono state le più belle del viaggio. E' il caso di Newport, bellissima cittadina; ma soprattutto mi riferisco ai pochi giorni che ho passato nel Maine. Uno Stato che andrebbe visitato con maggior calma e tempo; già a Wiscasset e Boothbay Harbor mi ero accorto dell'atmosfera diversa che si respirava in quella porzione d'America. Ma ero stanco dal viaggio, preoccupato per l'esiguo numero di camere libere; e soprattutto ero ancora frastornato dal fatto che sarei dovuto essere in quel momento 200 km avanti, nella Penobscot Bay, diretto verso l'Acadia National Park. Mai come questa volta gli imprevisti erano stati tanto favorevoli. Se il buon giorno si vede dal mattino, allora quella sarebbe stata una grande giornata. Il risveglio era stato meraviglioso, forse per la paura del pomeriggio prima di non trovare posto o forse per essere stato accompagnato nella notte dai dolci rumori del bosco circostante. Mi ricordava il weekend passato nel 2002 all'Evergreen Lodge di Yosemite; la Luna piena che sembrava muoversi sopra tutti gli alberi. Altamente suggestivo per me, un po' angosciante per altri. Appena aperta la porta del Motor Lodge di Wiscasset ricordo il sole ancora basso che creava effetti di luce tra le fronde mosse della foresta. Un cielo che più blu non potrebbe essere e un odore di resina che mi avrebbe accompagnato per tutto il Maine. La natura quando viene lasciata esprimere in tutta la sua interezza è come una droga, ti rigenera e ti purifica di mesi di stress e duro lavoro. Un tranquilla colazione con muffin e succo d'arancio, con la solita mappa della Rand McNally sopra il tavolo per vedere come riorganizzare questa giornata.
Acadia era troppo lontana per essere vista bene; inutile fare corse per il solo gusto di dire "ci sono stato". E poi mi piace sempre lasciare qualche porta aperta nei miei viaggi, un modo come un altro per avere la scusa di tornarci. In fondo il mondo è grande, ma l'amore per gli States lo è di più. Sono fatto così, dico sempre alla mia ragazza, cosa ci devo fare? Si riparte. Prossima tappa Pemaquid Point. Ammetto la mia ignoranza se dico che questa località non l'avevo mai lontanamente sentita. Devo ringraziare Jack Pier che me l'ha proposta senza esitazioni. La guida Mondadori sul New England le ritagliava un trafiletto, parlandone molto bene. Ci troviamo sempre nella splendida Damariscotta Region, una zona costiera simile ai fiordi norvegesi per quanto sono frastagliate le coste, ma non per l'altezza delle stesse. Il tragitto è parallelo a quello per Boothbay Harbor, ma nella penisola accanto. La strada è un continuo e dolce sali scendi tra piccole fattorie e prati incorniciati dall'immancabile foresta del Maine. L'ora di marcia vola letteralmente via; del resto guidare con un simile panorama fa perdere la cognizione del tempo. Se non fosse che di colpo ci trovammo davanti ad un piccolo chiosco che chiedeva pochi dollari per l'ingresso. Possibile fossimo già arrivati? Ma l'insegna "Pemaquid Light House Park" ci fece fugare velocemente tutti i dubbi. Ricordo il silenzio di quel luogo e la luce, una luce impressionante che proveniva dall'altra parte del piccolo avvallamento nel terreno, diviso idealmente dal faro. Pochi passi e lo spettacolo si mostrò in tutta la sua maestosità. L'oceano, un enorme specchio d'acqua che rifletteva il sole ancora abbastanza basso, tale da accecare chiunque con i suoi giochi di luce. Pemaquid è una scogliera di pietra liscia, senza scogli, che scende dolcemente in mare. Gli unici rumori erano delle onde che si infrangevano violentemente sulla scogliera, i gabbiani che volteggiavano immobili sopra di noi, sorretti dal vento mattutino del mare, e dal cigolio della piccola campana posta all'esterno del faro. Un senso di pace, relax e stupore. Questo mi ha lasciato Pemaquid Point. Fermatevi sugli scogli e lasciate che il mare e il vento siano per quel momento i padroni di casa. Una fermata veramente d'obbligo, una Muley Point sul mare.
Quando trovi queste località vorresti tanto avere non solo qualche ora a disposizione, ma dei giorni per cercare di immortalare un tramonto, che credo qui sia di livello notevole. A malincuore ci rimettemmo in marcia, ma felici di aver visto uno di quei luoghi che imprimi per sempre nella mente. Anzi, il tempo riesce solo a migliorare, come un filtro che elimina i difetti o il rumore di fondo. La prossima tappa si trovava nel "profondo" Maine, nella baia che le guide all'unanimità definivano la massima espressione della bellezza di quello Stato, la Penobscot Bay. La strada anche qui non era molta, permettendoci di ripercorrere a ritroso la Damariscotta Region. La Penobscot Bay è una baia con a ovest le piccole cittadine di Rockport, Rockland e appunto Camden. Poco a est di questa baia si trova Acadia National Park. Troppo lontano, soprattutto pensando che le prossime due notti erano già prenotate a Portland. Il tragitto corre via veloce, essendo per la maggior parte sulla Route 1 East. L'arrivo a Camden mi ricorda un po' i paesini di mare incontrati nell'area di Cape Ann, come Rockport (Massachusetts). Ma qui le case sono maggiormente curate e il paesaggio è molto più verde. La differenza sostanziale sta nel fatto che Camden si trova ai piedi di colline che si tuffano nella baia. I colori sono nitidi, il verde pieno e il blu profondo. Cerchiamo diligentemente posto per l'auto e ci accorgiamo che siamo capitati nel bel mezzo di una festa paesana. Bellissimo. A guardare la gente ci accorgiamo come questa zona d'America sia quasi sconosciuta alla maggior parte dei turisti europei. C'è solo gente del posto, o quanto meno sono tutti americani. Sul molo c'è una piccola gara di barche a vela giocattolo, mentre sulla piccola darsena un paio di vecchi signori grigliano del pesce lasciando nell'aria un aroma che mi fa tornare per un momento alla mia Rimini, con una piccola punta di nostalgia. In quel momento pensi che l'America è bella, ma che la tua piccola italietta lo è ancora di più; ti accorgi però di come gli americani riescono a creare un evento con la semplice riunione di tante famiglie sul piccolo molo di una piccola cittadina di un piccolo stato degli States. Non finiranno mai di stupirmi questi americani; non fai in tempo a fare due passi che ti chiedono subito da dove provieni. Ma come avranno fatto a capire che sono straniero. Sono come loro, stessa altezza, stesso abbigliamento... per poi accorgermi che lo zaino della mia ragazza raffigurava una bandiera del nord Europa, simbolo di una nota casa di sportware. Sono proprio strani questi americani: vanno sulla Luna ma ancora non capiscono perché una italiana giri con lo zaino raffigurante la bandiera norvegese. Inutile spiegarglielo, la moda per alcune aree degli States è una parola come tante altre. Beati loro!
Il miglior modo di vedere Camden è quello di salire in alto, ma dove? Ricordavo che in rete avevo letto di un punto panoramico, sconosciuto ai più. Il posto si chiama Mount Battie ed è poco lontano da Camden, diciamo una decina di minuti. Riprendete la Route 1 in direzione Nord; dal molo sono circa 3 km. Guardate alla vostra sinistra, dovreste vedere una strada che va verso il monte. Cercate di fare attenzione, è facile sbagliare. Questa strada vi porterà all'ingresso (a pagamento) del Camden Hills State Park. Qui potrete lasciare l'auto e proseguire a piedi, oppure andare in vetta con l'auto. Il tempo scarseggiava e l'opzione numero due era perfetta. La vista dalla cima è qualcosa di unico (vedere la foto); c'è una piccola torretta in pietra che vi permetterà di scattare delle foto esagerate. Se avete un cavalletto potete cercare di farne alcune anche panoramiche. La Penobscot Bay qui raggiunge il suo apice di bellezza. Il blu profondo del mare crea un contrasto notevole con il verde di Camden e delle isole nella baia. Non oso pensare se avessi indovinato il periodo preciso del foliage; mi sarei trovato ad osservare un immenso tappeto di colori che vanno dal verde al rosso cangiante, dal giallo all'arancio. Mi accorgo come sia Pemaquid e Camden offrano dei paesaggi che condensano al loro interno il meglio del New England costiero. Un rammarico non essere potuto restare qui anche la notte, ma il consiglio dell'addetto dell'ufficio del turismo a Freeport mi aveva ben consigliato. Il Labor Day stava arrivando e questa festa popolare aveva esaurito ogni altro posto rimasto. Ormai il pomeriggio lasciava il posto alla sera e a malincuore dovevamo rimetterci in marcia verso Portland. Il nostro Holiday Inn ci aspettava. Un tramonto in questa baia mi avrebbe lasciato dei bellissimi ricordi, ma la giornata aveva già dato tanto. Mai calcare la mano. Volevo arrivare con la luce o giù di lì, negli Usa si mangia presto e di Mac Donald non ne voglio sapere. La strada di ritorno era praticamente deserta, ero riuscito ad anticipare il movimento della sera; e comunque il ponte era già iniziato, quindi chi doveva partire probabilmente era giunto a destinazione. Questo "anticipo" ci fece propendere per un breve stop nella cittadina di Freeport, ricca di outlet più o meno famosi. Uno dei più rinomati è sicuramente L.L. Bean, un mega store che vende tutto il necessario per la vita all'aria aperta. Abbiamo provato a farci un giro, ma la dimensione ci avrebbe tolto tutto il tempo a disposizione; eravamo già oltre le sei di sera.
Tutta la cittadina si snoda sulla via principale, fatta essenzialmente di store con prezzi ultra scontati. Ma un po' tutto il New England è ricco di outlet. I più famosi sono quello di North Conway, Kittery e Wrentham. Fermatevi, cercate di inserirne un paio nel vostro itinerario; riuscirete con poco (se poi il cambio è anche favorevole) a rifarvi un po' del vostro guardaroba. La sera ormai mostrava tutti i suoi colori e i negozi cominciavano a chiudere. Era ora di fare l'ultimo piccolo pezzo, pochi km, in direzione di Portland. Se il buon giorno si vede dal mattino... che gran giornata avevamo vissuto.
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giotto |
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