Esiste un luogo, caldamente consigliatomi da Daniele, che da solo può valere i soldi spesi per un viaggio negli States. Parlo di un luogo dove ti sembra di toccare il cielo con un dito e dove basta ruotare lo sguardo per vedere dal comprensorio del Lake Powell fino alla Monument Valley. Per raggiungerlo è consigliato un fuoristrada dato che il terreno è molto sconnesso e i rischi per il fondo dell'auto è elevato. Partendo da Moab s'imbocca la 191 direzione sud e si attraversa Monticello, Blanding e infine a Bluff si svolta verso Mexican Hat. Ma non c'è bisogno di raggiungerla, bensì girare poco prima verso Nord sulla 261. La si percorre superando nell'ordine Goosenecks State Park e poi la Valley of the Gods. Davanti a noi solo un altipiano; la domanda spontanea che sorge, ma dove è questo Muley visto che da lì a poco la strada comincia ad essere solo composta di ghiaia. Ricordo il panico del resto della mia comitiva, mentre il silenzio scendeva nell'abitacolo.
In pratica ci si trova sulla strada che veniva percorsa dai camion diretti alla miniera lì a fianco e il suo nome è Moki Dugway. E come tutte le miniere ricavate dalle montagne, la strada correrà lungo tutto il fianco del monte, sulla ghiaia, con tornanti spacca sterzo e con lo strapiombo sempre a fianco. Arrivati in cima si percorrono ancora poche miglia fino a che sulla sinistra compare un cartello STOP. Il primo pensiero che balena in mente è "che ci fa un cartello in mezzo a quella radura?". Quella è invece la stradina che porta fino alla punta estrema dell'altipiano. E via, ci lanciamo percorrendolo nella sua interezza (10 minuti ai 20 all'ora) fino a superare le antenne. Arrivati su di uno spiazzo ecco il grande salto che apre la mente e l'anima, facendo capire cosa veramente significasse "il sogno America". Lì c'è la soluzione. Se invece si proviene da Kayenta bisogna andare in direzione North sulla 163 (quella della Monument Valley) fino a Mexican Hat e poi tenere la 261 seguendo le istruzioni sopra. Se al contrario si proviene da Zion, Bryce, Glen Canyon, allora si scende da North West; quindi dalla 276 o dalla 95 (Hite). E' necessario proseguire fino ad incrociare la 261 e seguirla fino a che, poco prima che inizino i tornanti e con sulla sinistra le antenne, s'incontra una stradina sterrata sulla sinistra con un cartello STOP che la contraddistingue. Sotto c'è uno strapiombo verticale di quasi mille metri (c'è una foto su Focus di ottobre 2002 nella rubrica, appunto, sugli strapiombi nel mondo) e alla fine si rimane in piedi a pochi metri dal baratro. Sotto si può ammirare il GooseNecks State Park nella sua maestosità, solcato dal San Juan River (abbastanza in forma per essere agosto); alla nostra sinistra (North East) ci sarà tutta la Valley of the Gods, una specie di Monument Valley in miniatura, un piccolo gioiello. Sulla destra (a West) s'intravedono le pareti che sanciscono l'inizio del comprensorio del Lake Powell e infine davanti a (South) ecco tutta la Monument Valley, magica come non mai. Il bello di questo luogo è che se nell'arco della sosta non è raro essee assolutamente soli.
Tutti gli sforzi che effettuati per raggiungerla, per scalarla saranno di colpo ripagati. Io mi ero premunito e mi ero portato una bella insalatina che mi sono gustato su una rupe a strapiombo sull'infinito. Tra tutti i luoghi che ho visitato in USA penso fosse l'unico che non poteva essere immortalato, non c'è possibilità. Come fai a raccontare che da quel punto sotto di te vedevi quasi la foschia e davanti si apriva mezza Arizona e Utah. Senza eguali. Un consiglio per il ritorno, risparmiate i freni nei tornanti se non volete fonderli e guidate con molta prudenza. Questa tappa la sconsiglio comunque a chi soffra tremendamente di vertigini o non si senta troppo sicuro con l'auto.
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giotto |
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