Arches è un parco diverso da tutti quelli che ho visitato negli States. Sarà perché il suo Delicate Arch è oramai il simbolo naturalistico degli USA, oppure sarà per il suo fascino e per il suo alone di mistero che lo avvolge. Ogni parco infatti ha la sua particolarità, ma questo è caratterizzato da tantissimi archi scolpiti dal tempo che ritagliano ognuno una fetta di cielo al loro interno, un po' come fossero delle cornici naturali. Arches National Park si trova a poche miglia (a north) dalla cittadina di Moab, nel south east dello Utah. Per visitarlo basta prendere la 191 e appunto raggiungere Moab. Questa cittadina ho letto che ha avuto una crescita altalenante, legata alle fortune delle miniere attigue. Ora è invece costruita interamente per accogliere il flusso di turisti che quotidianamente la affollano. Gli stessi locali hanno orari che arrivano tranquillamente a serata inoltrata (cosa pressoché unica negli States) e i ristoranti incorporano nel loro prezzo la "gratuity", quindi attenzione a non pagare due volte la "mancia", che poi mancia in realtà non è. Questa cittadina praticamente è il punto d'appoggio per svariate escursioni: da Dead Horse Point State Park ad Arches National Park, da Canyonlands National Park fino alla Monument Valley, per non dimenticare la Castle Valley e il fiume Colorado. Proprio il fiume Colorado crea in questa parte dello Utah dei paesaggi che sembrano quasi finti (Dead Horse Point) da quanto sono belli. Per il resto Moab offre tutti i tipi di escursioni possibili: dal volo con ultraleggeri sui parchi fino alle discese in gommone nelle rapide del Colorado (il periodo migliore, ovviamente, è la prima estate), dalle escursioni in fuoristrada alle gite a cavallo. Dire cosa vedere è forse la più grossa fesseria che potessi scrivere. Arches, dopo una serie di tornanti severissimi, vi accoglie in tutte le sue forme e colori. Il colore rosso delle sue rocce cambia dal tenue del mezzogiorno fino ad incendiarsi al tramonto. Se lo visitate in orari diversi vi sembrerà di vedere sempre luoghi nuovi. Il primo spettacolo che vi si pone alla vostra sinistra è il "The Great Wall", una catena di roccia che assomiglia di più ad un semiciclo con tante sedie per ciclopi. Non è molto pubblicizzato, ma è il bello dei parchi Usa, ognuno può viverlo ed assaporarlo a modo suo.
Seguendo la strada sarà praticamente impossibile non vedere la "balanced rock", già vista in migliaia di foto in rete. La differenza è che dal vivo fa davvero impressione. Ti aspetti una roccia in equilibrio su di un'altra, ma non ti aspetti che queste siano immense. Ti fermi e ti chiedi se tutto è uno scherzo oppure è vero! Questa roccia praticamente è possibile vederla da ogni punto del parco (con esclusione della zona di Devil's Garden). Poco distanti ci sono le due grandi finestre (North and South Window), cioè due archi che volgono lo sguardo in due direzioni differenti. Da lontano lo spettacolo è stupefacente, ma più ti avvicini e più ti accorgi della loro maestosità che ti fa sentire davvero piccolo al loro cospetto. Noi abbiamo in Italia dei parchi molto belli, ma questo viaggio nei parchi Usa mi ha acceso un gruppo di neuroni che forse chiunque ha, ma non sa mai come farli partire. Questi hanno il compito di farti capire come la natura abbia una forza silenziosa, eterna che senza muoversi ti paralizza e tu ti senti davvero un essere biologico di passaggio d'innanzi a loro. Intraprendendo il Devil's Garden Trailhead arriverete al cospetto del Landscape Arch. Adesso è tutto recintato perché c'è il rischio di crollo. Allora tu lo guardi in tutta la sua perfezione, perché gli altri archi sono tondi mentre questo assomiglia alla campata di un ponte. E lo guardi tutto recintato, lo guardi come fosse un nonno stanco, che di storie ne avrebbe tante da raccontare, lo ascolti grazie al vento che gli passa sotto. In quei momenti riesci a sentire che sei vivo e che puoi fermare tutti gli ingranaggi del mondo che oramai pensavi ti avessero meccanizzato. E allora con i tuoi scarponi cammini nella sabbia finissima del Devil's Garden cercando di avvicinarti il più possibile perché sai che forse è l'ultima volta che lo vedrai e nonostante lo si abbia appena "conosciuto" già se ne sente la mancanza. Arches è come Muley Point, un parco dove la natura la contempli metro dopo metro. E' per questo che fare un'escursione in due potrebbe già dare un senso di sovraffollamento.
Il simbolo più romantico del parco resta il Delicate Arch che può essere visto o "da sotto"...attraverso una scarpinata che vi obbliga (in alcuni punti con una certa difficoltà) a salire di masso in masso. Ma è giusto così, perché quando ci passerete sotto e vedrete in lontananza Balanced Rock tutta la fatica sembrerà un lontano ricordo. Ma il Delicate Arch può essere visto anche da un altro luogo di rara bellezza che ho trovato forse per sbaglio o forse per testardaggine. Si arriva dal parcheggio di Delicate Arch Viewpoint, praticamente un punto di vista dal basso. Ma facendo dieci minuti di passeggiata si ha la possibilità di vederlo un po' da più in alto. Da questo punto è possibile fare "un leggero fuori pista". Praticamente se si segue il crinale del Dome Plateau si sale quasi più in alto del Delicate Arch e lo si guarda dalla stessa altezza. Per fare questo basta seguire le tracce fatte di pile di sassi lasciate da qualche guida che in un'oretta vi porterà veramente in vetta. Qui non c'è veramente nessuno senon voi, il Delicate Arch sullo sfondo e il vostro cuore che batte come un forsennato per la fatica e l'altezza. Ma che spettacolo: tra voi e il Delicate Arch c'è solo uno strapiombo impressionante. E voi appollaiati lassù in vetta ad aspettare che il tramonto dia l'ultima mano di vernice a questo stupendo dipinto americano. Grazie America di esistere.
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